Flebotomi o Pappataci: un pericolo da non sottovalutare
I flebotomi, anche conosciuti come pappataci, sono piccoli insetti ematofagi (mangiatori di sangue) poco più piccoli di una zanzara dalla quale
si differenziano perché non emettono nessun ronzio. Si chiamano pappataci proprio perché "pappano in silenzio".
Come le zanzare si nutrono di sangue e sono attivi a partire dai primi caldi primaverili fino a tardo autunno, durante il crepuscolo (dal tramonto all'alba).
Di giorno riposano in ambienti relativamente bui e umidi e, per evitare temperature e umidità estreme, sanno infilarsi in qualsiasi spazio confinato.
Non sono buoni volatori: le loro distanze sono limitate a poche centinaia di metri.
Le femmine possono pungere una grande varietà di ospiti, inclusi vari animali domestici non suscettibili all'infezione da leishmania (bestiame, pollame...).
La preda più ambita da questi pericolosi insetti è il cane, mentre il gatto è assai poco interessato essendo naturalmente più resistente alla malattia.
La puntura di questi insetti non deve essere trascurata perché può trasmettere al cane una malattia grave e difficile da curare: la leishmaniosi.
Durante tutta la stagione estiva è importante proteggere il cane con prodotti in grado di limitare il contatto vettore-ospite mediante l'applicazione topica di principi attivi ad effetto protettivo contro la puntura dei flebotomi riducendo in questo modo il rischio di trasmissione di leishmaniosi.